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Pensione Integrativa: come colmare il gap pensionistico?

Scopriamo come può essere utile intervenire in modo efficace per assicurarci un adeguato trattamento pensionistico

Dal lontano 1993, e con particolare attenzione sulla Riforma in vigore dal 2007, il legislatore ha introdotto come naturale elemento di equilibrio delle prospettive di tutela del tenore di vita dei pensionati il secondo pilastro, quello della previdenza complementare.

Questa forma di integrazione è costituita dai Fondi Pensione (FIP) e dai Piani Individuali Pensionistici (PIP), di natura assicurativa, che, in modo differente rispetto al metodo contributivo della pensione pubblica, basato sul sistema a ripartizione, funzionano sulla base dell’effettiva capitalizzazione dei risparmi individuali e degli eventuali accantonamenti  del TFR, che vengono investiti nei mercati finanziari. La caratteristica peculiare di questo pilastro è l’adesione libera dei soggetti (mentre rimangono obbligatori i contributi del primo pilastro), e la possibilità per l’interessato di determinare i livelli contributivi e le modalità di investimento con ampia autonomia, nonché di variare, ogni 2 anni, lo strumento scelto per l’accontamento dei risparmi, secondo opportune regole.

Previdenza Complementare

Il primo pilastro

Con il sistema contributivo, l’importo della pensione viene determinato dalla somma dei contributi accumulati e rivalutati durante la vita lavorativa. Questa somma viene poi convertita in pensione utilizzando coefficienti di trasformazione, che variano in relazione all’età del lavoratore al momento del pensionamento. Il sistema contributivo si differenzia da quello retributivo, adottato precedentemente alla legge Dini del ’95, anche su un altro punto fondamentale: l’esistenza di un tetto contributivo-pensionabile, il cosiddetto massimale, vale a dire un limite oltre il quale non sono dovuti i contributi.

Conoscere il proprio montante contributivo però non è sufficiente. Alla data di pensionamento, al montante – vale a dire la somma rivalutata dei versamenti effettuati – viene infatti applicato un coefficiente di trasformazione, che cresce con l’aumentare dell’età, premiando di fatto quanti vanno in pensione più tardi. È quindi grazie a questi valori che il montante contributivo diventa pensione a tutti gli effetti.

Per maggiori informazioni, è possibile vedere in proposito il seguente approfondimento.

Il secondo pilastro

Tornando alla pensione integrativa invece, non va mai sottovalutato fondamentale ventaggio di poter godere  di un ottimo trattamento fiscale, che consente di ottenere una performance aggiuntiva agli investimenti, oltre a prevedere maggiore flessibilità per quanto riguarda le forme di conseguimento delle prestazioni: in particolare, alla data pensionabile, oltre alla classica rendita mensile, il contraente/beneficiario può riscattare il 50% del patrimonio maturato, sotto forma di capitale in un’unica soluzione).

In vista della riforma del 2007, a partire dal 2000 si è fatto il possibile per spiegare ai lavoratori i vantaggi derivanti dalla previdenza complementare, in modo da incentivarne i lavoratori all’adesione, sottolineandone l’importanza fondamentale, soprattutto nella prospettiva che i tassi di sostituzione delle pensioni pubbliche subiranno un forte ridimensionamento.

Rimane comunque ovvio che una corretta pianificazione previdenziale non può esimersi dal considerare questo importante elemento strutturale. Oltre alla previdenza complementare possono essere considerati anche altri strumenti a finalità previdenziale come le polizze vita tradizionali o a carattere finanziario, gli investimenti finanziari a lungo termine, gli investimenti immobiliari, ecc. In questi casi la destinazione deve essere chiara e inequivocabile per non creare l’illusione di un eccesso di risorse che al momento del bisogno potrebbero non esserci effettivamente. Da questo punto di vista la previdenza complementare di secondo pilastro risulta lo strumento più idoneo perché pone dei vincoli ben precisi di età per ottenere i benefici fiscali.

Sara per una Pensione Serena

Come calcolare il "gap" integrativo

Una volta terminata la stima della pensione obbligatoria, calcolo che si può fare agilmente utilizzando l’apposito servizio fornito dal sito dell’INPS, saremo a conoscenza della reale differenza tra le risorse disponibili pre e post pensionamento. Il gap rilevato è l’elemento su cui è incentrata le funzionalità di stima della sezione dedicata alla Previdenza complementare che consentirà di simulare piani integrativi di copertura.

Uno strumento che è possibile utilizzare per valutare quanto versare al secondo pilastro per raggiungere alla data prevista della quiescenza un maggior importo di pensione è rappresentato da EasyPens. Disponibile sul sito di assinews.it (link diretto), EasyPens è uno strumento di calcolo integrato che soddisfa le esigenze di elaborazione e supporta il percorso di analisi in ambito previdenziale.

EasyPens è uno strumento dall’utilizzo semplice, che in pochi passaggi permette di ottenere la stima della pensione pubblica e delle prestazioni di un fondo di previdenza complementare; offrendo un prospetto completo delle risorse alla decorrenza della pensione; allo stesso tempo è uno strumento che si appoggia ad un modello di calcolo sofisticato.

L’applicazione web è accessibile da desktop, portatile e tablet. La licenza ha una validità di 12 mesi e sono disponibili anche pacchetti di licenze multiple.

Per quanto riguarda invece le soluzioni di Sara Assicurazioni dedicate alla Tutela del Risparmio e alla costituzione di un capitale integrativo, che possa supportare e migliorare il tuo tenore di vita una volta raggiunta l’età pensionabile, puoi consultare la sezione dedicata e richiederci una consulenza personalizzata per guidarti verso la soluzione più indicata in base alle tue esigenze.

Sara ti mette a disposizione inoltre, una vera e propria calcolatrice previdenziale, per calcolare facilmente la tua posizione previdenziale:

I vantaggi di Sara

Perché assicurarsi con Sara è convieniente?

Si vive più a lungo, si va in pensione più tardi e le nuove pensioni saranno via via sempre più contenute.

È questa la ragione principale per cui oggi alla previdenza obbligatoria viene affiancato il secondo pilastro del sistema, la Previdenza Complementare.

Fonti utilizzate:

Calcolo Pensione

Il calcolo della pensione: metodi retributivo e contributivo a confronto

La Riforma delle Pensioni del 2011 ha introdotto alcune novità riguardanti il nostro sistema pensionistico, estendendo a tutti i lavoratori il metodo di calcolo contributivo della pensione. Secondo questo sistema, l’ammontare della pensione è definito in base ai contributi versati, seguendo il principio “più versi, più avrai”

Link all’articolo:
https://www.pensionielavoro.it/site/home/wikiprevidenza/come-si-costruisce-la-pensione/come-si-calcola-la-pensione.html